PERILLI Achille

Achille Perilli nasce a Roma nel 1927. Ancora studente, organizza la sua prima mostra, assieme a Piero Dorazio e Giovanni Guerrini, al Liceo Giulio Cesare. Nel 1945 si iscrive alla Facoltà di Letteratura e Storia dell’Arte dell’Università di Roma, dove si laurea con Lionello Venturi con una tesi su Giorgio De Chirico. Nel 1946 conosce Renato Guttuso,, Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, costituendo con loro,  il gruppo “Forma1″, di cui dirigeva il manifesto per un’arte “della forma pura”. La sua è una forma espressiva non figurativa, non referenziale, non rapportabile ad alcuna immagine conosciuta, senza alcun riferimento a forme reali o naturali.

In forte polemica con il Neorealismo che si andava diffondendo in quegli anni, Achille Perilli aderisce al Mac (Movimento Arte Concreta1948), con Soldati, Bruno Munari, Monnet, Dorfles, collaborando successivamente alla fondazione delle riviste “Origine” e “Arti Visive”. Dopo aver esposto i suoi primi lavori con il Gruppo di “Arte Sociale” presso la sezione del Partito Socialista di via Molise a Roma, soggiorna a Parigi, dove conosce Arp, Magnelli e Picabia, studia le opere di Cézanne, Picasso, Braque, Matisse e Kupka e partecipa al Congresso Internazionale dei Critici d’Arte.

Nel 1951, in collaborazione con l’Art Club, allestisce, presso le sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la mostra “Arte Astratta e Concreta in Italia”: la prima rassegna completa dell’astrattismo italiano. Ne 1962 partecipa alla Biennale di Venezia con una sala intermente dedicata alla sua pittura. Numerosissime sono le sue mostre in Italia e nel mondo, tra cui si ricordano le retrospettive alla Narodni Galerie di Praga nel 1970 ed a Parigi nel 1984.

Lo stile pittorico di Achille Perilli, fonda le sue figure geometriche sull’ambiguità, sull’essere insieme aperte e chiuse, sul suo crescere fino a creare uno spazio non reale, ma dell’immagine, fatta di figure piane che allo sguardo risultano inverosimili ed irregolari, quasi irrisolte e concepite in una direziona assolutamente astratta.

Achille Perilli, grande protagonista del rinnovamento delle arti europee fin dal primo dopoguerra, offre nel 2006 una esposizione dal titolo “La Stravaganza della Scultura” che contiene una serie di sculture, dalle “Colonne” realizzate a partire dal 1963 fino al 1968, i “Bianchi” del 1975, i “Distorti” (1996-98), le “Argille” (1997-98) fino agli “Alberi”, produzione a cui il Maestro continua a lavorare ancora oggi.

 

2 Responses

  1. MAURIZIO says:

    L’opera in questione – “Pirula” – fa parte di una cartella di soggetti che furono commissionati da Gian Alvise Salamon, figlio di Ferdinando e Teresa, collezionisti e fondatori della prima galleria italiana a Torino specializzata esclusivamente in incisioni originali.
    Lo stampatore in questione è Renzo Romero al quale Federica Di Castro ha dedicato una mostra tenutasi a Roma nel 1989, esponendo molte incisioni di vari artisti fra cui questa opera di Perilli. Alla mostra seguì una pubblicazione titolata “La linea astratta dell’incisione italiana”, sempre a cura della Di Castro, ove è recensita la grafica in questione.
    Tiratura 100 es. + XXV e 20 p.a.

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