GUTTUSO Renato

Renato Guttuso nasce il 26 Dicembre 1911 a Bagheria, in provincia di Palermo. La città natale è molto importante nella formazione del giovane Guttuso, perchè lì entrò in contatto con il mondo della pittura, come racconta lui stesso: “Tra gli acquarelli di mio padre, lo studio di Domenico Quattrociocchi, e la bottega del pittore di carri Emilio Murdolo prendeva forma la mia strada avevo sei, sette, dieci anni…“. Ma Bagheria è importante anche perchè continuerà a fornirgli per tutta la vita uno straordinario repertorio di immagini e colori. Già dal 1924, appena tredicenne, comincia a firmare e datare i propri quadri. Sono piccole tavolette dove per lo più copia i paesaggisti siciliani dell’ottocento. In questi anni dipinge anche dei ritratti come quello di Graziella e il Ritratto del padre, il Cavalier Gioacchino Guttuso Fasulo.
Negli anni seguenti comincia a frequentare l’atelier del pittore futurista Pippo Rizzo e l’ambiente artistico palermitano.  Nel 1928 partecipa a Palermo alla sua prima mostra collettiva. Nel 1931 partecipa con due quadri alla Quadriennale Nazionale d’Arte Italiana a Roma e ha occasione di vedere dal vivo le opere dei più grandi artisti italiani che lo impressionano profondamente. Forma il “Gruppo dei Quattro” con Giovanni Barbera, Nino Franchina e Lia Pasqualino Noto in aperta polemica con il primitivismo di “Novecento”. Innumerevoli sono le sue mostre e collaborazioni, ma appare importante ricordare la sua amicizia, intorno agli anni ’50, con Pablo Picasso, amicizia che rimarrà per tutta la vita.  Vengono pubblicati, a cura di Enrico Crispolti, i primi tre volumi del catalogo generale dei suoi dipinti. Nel 1985 intraprende un’opera monumentale, affrescando l’intera volta ( più di 120 mq. di pittura) del soffitto del Teatro Lirico Vittorio Emanuele di Messina, rappresentando la leggenda del Cola Pesce. Nel 1986 dipinge un ciclo di opere dedicato al tema del gineceo che culmina nel quadro “Nella stenza le donne vanno e vengono…”, ultimo grande sforzo del pittore che resterà incompiuto. Il 18 gennaio del 1987 muore lasciando alcune opere, tra le più importanti, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Altre opere ed una ricca raccolta documentale sono ospitate a Villa Cattolica, sede del Museo a lui dedicato. Le spoglie del maestro riposano all’interno dell’arca monumentale situata nel giardino dietro la villa, realizzata con marmi brasiliani celesti dallo scultore e amico di Guttuso, Giacomo Manzù. L’arca è stata posizionata nel retro della villa, perchè da li si apre lo splendido scenario del golfo di Palermo. Il pittore infatti,  prima di morire espresse il desiderio di essere sepolto in un posto da dove si potesse vedere il mare.

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