GENTILINI Franco

Franco Gentili nasce a Faenza il 4 agosto del 1909. Inizia a lavorare, fin da giovane, come apprendista in una bottega di ebanista intagliatore. Tra il 1921 e il 1925 frequenta i quattro corsi serali della Scuola Comunale «Tommaso Minardi» di Disegno industriale e Plastica. Successivamente incontra il pittore Giovanni Romagnoli, titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, da cui apprende i primi suggerimenti del mestiere. Nel 1930 partecipa alla XVII Biennale di Venezia. Due anni più tardi si trasferisce definitivamente a Roma. Entra nell’ambiente letterario dello storico Caffè Aragno, dove conosce e frequenta artisti e letterati, del calibro di Cagli, Mucci, Falqui e Sinisgalli, avviando con loro lunghe collaborazioni nell’illustrazione di testi e poesie. Nel 1934 si piazza al primo posto del  Premio Rubicone, mentre l’anno precedente arriva secondo.

Il mondo artistico di Gentilini si forma nel contesto della cultura italiana tra la seconda guerra mondiale e il dopoguerra, quindi lontano dalle tecniche del Futurismo. Gentilini passa dalla realizzazione di opere pubbliche commissionate, ad opere al cavalletto (ritratti, modelle) ed a composizioni ispirate alle popolari feste campestri. I soggetti delle sue opere sono le tipiche Cattedrali (a partire dal Duomo di Monreale), i Battisteri, i muri di città, i giocolieri, i paesaggi dalle prospettive irregolari, i suonatori di strada, le donne caratterizzate da stivaletti con tacchi a rocchetto, le biciclette, i carretti e gli animali. Gentilini è l’artista della joie de vivre, anche se quella gioia è deturpato dalla perdita di un mondo ideale, frantumato dalla guerra e dalla premonizione della nascente società di massa.

Dalla metà degli anni cinquanta le sue figure (famose le sue donne ispirate all’attrice Kim Novak) e composizioni, si trasformano verso l’essenzialità geometrica, assumendo quasi una bidimensionalità piena di effetti cromatici e ritmici del colore. La pittura di Gentilini si aggancia alla tradizione popolare, riabilitando l’aspetto grafico della pittura. Gentilini viene considerato uno dei maggiori artisti figurativi italiani del novecento.

Muore il 5 aprile del 1981.

 

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